mercoledì 19 dicembre 2012

Irlanda ... l'isola dove la musica tradizionale è come un fiume in piena che la attraversa

La musica tradizionale è come un fiume che scorre attraverso l’Irlanda e conduce i visitatori nel cuore della vera esperienza irlandese.
La “session” del sabato sera è in pieno svolgimento al Crown and Shamrock, un piccolo pub dalla luce soffusa situato lungo un’isolata strada di campagna.
Guidata da un suonatore di uilleann (la tipica cornamusa irlandese) dai capelli grigi e da una giovane suonatrice di fiddle (il tipico violino) la session prevede cinque musicisti che siedono intorno a due dei 10 tavoli della sala del pub, insieme alla cornamusa e al violino suonano una chitarra, un flauto e un bodhrán (un tamburo tipico irlandese – si pronuncia ‘bough-rawn’).

Un banjo, una scatola di pece per il violino, due pinte di scura e due bicchieri di succo d’arancia sono poggiati sul tavolo, la giga che stanno suonando tutti insieme è vivace e ipnotica: i suoni sono chiari e armoniosi. E’ musica di qualità, davvero tradizionale, che riempie il pub di magia.
I suonatori sembrano non accorgersi del pubblico che li ascolta, circa 40 persone del posto. Alcuni clienti, i più vicini ai musicisti, ascoltano con attenzione ed ogni tanto lanciano il loro ‘ye-oo’ di incoraggiamento.
Gli altri invece sono seduti più distanti, e parlano e scherzano tra di loro. All’improvviso la giga termina e, tra i mormorii di approvazione, il suonatore di cornamusa impone il silenzio: un uomo sta per cantare séan nos (che in gaelico significa “alla vecchia maniera”) e ciò significa che non è previsto accompagnamento musicale.
Gli avventori del Crown and Shamrock fanno rispettosamente silenzio (anche i giocatori di biliardo nella sala accanto, che interrompono il gioco) e il cantante si produce in uno splendido e intricato lamento gaelico, di quelli che ti riportano indietro nei secoli e che rendono il canto irlandese così profondo e senza tempo.
Quando il cantante finisce, la folla grida ‘good man’ e ‘grand job, Jamesy!’ Dopo pochi secondi inizia una nuova melodia e i clienti tornano al craic – il termine irlandese per “divertimento”– che avevano interrotto poco prima.
Tradizione vivente
Questa è la Contea di Antrim, ma potrebbe essere un qualsiasi altro luogo d’Irlanda, e potrebbe essere anche un qualsiasi altro luogo del pianeta.
Gli irlandesi sostengono che le session in Irlanda non hanno uguali, ma la penetrazione e la popolarità a livello mondiale della musica tradizionale irlandese sono tali che è possibile imbattersi in un’eccellente performance da Skibbereen a Southampton a Singapore a Sidney a Sacramento.
“Una buona session tradizionale ti fa tornare a casa contento, ti fa camminare sollevato da terra e ti riempie la mente di musica per un’intera settimana,” sostiene Kevin Brannigan, fedele avventore del Crown and Shamrock.
Non c’è niente che le assomigli. Le melodie si tramandano di generazione in generazione e derivano da una tradizione ancora viva di musica da ballo che risale a 300 anni fa.”

 
Trecento? E chi lo sa? E’ forte il dibattito sulle radici della musica tradizionale irlandese: alcuni dicono che risalgano a più di mille anni fa. Sebbene ora ne sia parte integrante, la session è pur sempre un’aggiunta piuttosto recente all’antica storia della musica irlandese.
Nel passato i bardi e i musicisti suonavano esclusivamente degli assolo e proteggevano gelosamente le loro melodie per evitare che i rivali le rubassero e le utilizzassero per guadagnare denaro – e questo spiega in larga parte il predominio della melodia nella musica irlandese.
Per chi volesse documentarsi in proposito consiglio il libricino " Field Guide to the Irish Music Session " scritto da Barry Foy.
Partecipa a un fleadh
Un altro modo di sperimentare la tradizione in Irlanda è partecipare a quello che chiamano un fleadh (pronunciato ‘flah’), e l’All-Ireland Fleadh in particolare è uno dei luoghi ideali per comprendere il fenomeno irlandese della tradizione.

 
Un fleadh è un festival di cultura tradizionale irlandese – musica, canzoni e balli – con l’aggiunta di un tocco di competizione, ce ne sono dozzine in tutto il paese, da aprile ad agosto, e culminano nell’ “all-Ireland”, il più grande e importante a livello nazionale.
Durante il festival si svolgono le finali delle gare di musica organizzate durante l’anno nelle contee e nelle regioni, è il sogno di ogni artista di musica tradizionale sollevare il premio dell’all-Ireland per il suo strumento.
Molti nomi famosi della musica irlandese si sono “laureati” all’ ‘all-Ireland’, compresi Frankie Gavin, il virtuoso del violino del super-gruppo De Dannan e Michael Flatley famoso per la Riverdance, ma anche eccezionale flautista.
L’energia sprigionata dall’all-Ireland Fleadh Cheoil è incredibile, i concorrenti possono arrivare a 12.000; ma i 250.000 spettatori provenienti dall’Irlanda e da ogni angolo del mondo lo trasformano nella session più potente che si possa immaginare.

La musica si leva spontanea ovunque, dall’alba al tramonto, fino alle ore più tarde, e ogni angolo, fazzoletto di terra libero, pub e albergo ne è conquistato, ed è tradizione che la città ospite rivolga céad míle fáilte (centomila benvenuto) a chiunque si unisca a questa gioiosa dimostrazione d’amore per la musica.
Il prossimo All-Ireland Fleadh nel 2013 si terrà
dal 12 al 18 agosto 2013 a Derry.


Per maggiori informazioni :

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